L’eleganza è un gioco di equilibri dove si combinano personalità, regole e fantasia.
Oggi per uno sposo è difficile scegliere l ‘abito giusto perché le proposte del mercato suggeriscono outfits glamour ed eccentrici, per i quali la parola d’ordine è osare: osare con i colori, con le linee, andare oltre le convenzioni, ispirandosi al concetto “ per un giorno da protagonisti tutto è concesso ”.
Per quanto affascinante, l’idea non è priva di insidie. Non tutti, infatti, possono raggiungere il risultato sperato dovendo sempre tener conto non solo del proprio fisico e personalità, ma anche della location e della tipologia di party organizzato.
In ogni caso è opportuno ricordarsi che la celebrazione di un matrimonio è quanto di più tradizionale possa esistere, è un evento estremamente formale e solenne: la scelta dell’abito maschile richiede particolare attenzione proprio per non correre il rischio di risultare poco consono in termini di eleganza e adeguatezza.
Per evitare scivoloni di stile, passe-partout per qualsiasi tipo di cerimonia, in chiesa o in comune, a qualsiasi ora del giorno o della sera, è un abito sartoriale. Il classico tre pezzi su misura, composto da giacca, pantaloni e irrinunciabile gilet, viene declinato dalla tradizione artigiana partendo dalla qualità dei tessuti: lane leggere super 160S’ e lane misto seta, ideali in ogni stagione dell’anno. I colori del’abito vanno scelti nelle nuances del grigio ferro o nelle tonalità dei blu. La giacca, con revers a lancia, non deve avere gli spacchi laterali, il gilet è a cinque bottoni e può essere di colore a contrasto, i pantaloni sempre senza risvolto. Completano il look la camicia candida con il colletto a punte dritte e i polsini con i gemelli, la cravatta, che può essere anche sostituita dal papillon, e che non deve essere del colore della pochette o del fiore all’occhiello. Le scarpe, di vitello nero e con la suola di cuoio, sono stringate e la cintura si abbina ad esse. Da autentico gentleman lo sposo indosserà quali unici gioielli l’orologio e i gemelli, in attesa che la fede possa risplendere al suo dito.